Infine, dopo lungo meditare, giovedì 30 ottobre non ho scioperato. Perché? Perché non ero convinto. Ho cercato di informarmi, di sentire le ragioni delle due parti. Per esperienza so che uno non ce la fa ad approfondire le ragioni dei sì e dei no. Per esperienza so che anche a stare vicino ai luoghi delle decisioni (ho seguito da giornalista per un decennio, capillarmente, la vita politica varesina) uno si può fare al massimo un'idea molto vaga, e alla fine decide 'per partito preso', per fedeltà ad una parte. E io, su questo fronte, faccio molta fatica a fidarmi. Inoltre ho sempre considerato la forma dello sciopero di una giornata, per la scuola, poco produttivo. Molto meglio il blocco degli scrutini, al quale ho sempre aderito in questi trent'anni, le poche volte che c'è stato. Ma i docenti non reggore al blocco degli scrutini del 2° quadrimestre (e degli esami) sono proprio i docenti, perché sarebbero costretti a rinviare le ferie. Ho deciso solo all'ultimo momento; ad un certo punto mi sono reso conto che avrei scioperato solo perché, non scioperando, qualcuno avrebbe lecitamento pensato che tifo per Berlusconi. Non mi è parsa una motivazione valida.
in foto: il sottoscritto con il suo collega di educazione fisica alla Vidoletti, prof. Enrico Piazza (a sinistra): lui, ad esempio, ha scioperato, come molti altri.
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