"La stupidità della gente deriva dall'avere una risposta per ogni cosa. La saggezza del romanzo deriva dall'avere una domanda per ogni cosa." (Milan Kundera)
Come spesso capita, le frasi dei letterati (categoria alla quale mi sento, seppur indegnamente, di appartenere) sono suggestive. Uno le legge e dice: "Bella!" Pensa poi che lui non avrebbe mai saputo scrivere una perla del genere.
Se poi ci si sofferma a riflettere sulle singole affermazioni, più che sul senso generale, può nascere il desiderio di precisare. Ad esempio: cercare una risposta ad ogni cosa non è da stupidi. Illudersi di trovarla sempre e a poco prezzo, bhè, allora più che di stupidità parlerei di superficialità. Parimenti non si può vivere di sole domande, anche se è necessario porsele e anche se queste ce le regalano i romanzi di Kundera. Il guaio è che in fatto di risposte, soprattutto su temi determinanti, bisogna avere una gran pazienza. Esempio: quale sarà il futuro dei nostri figli? Chi può dirlo. Pazienza e speranza. Quale sarà il decorso della nostra salute? Pazienza e speranza. C'è o non c'è Dio? Pazienza e speranza.
Le risposte alle mie molte domande spesso hanno a disposizione un solo verbo: speriamo.
la foto, immagine della speranza cristiana, mi è giunta dall'amico Marco Riganti
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