venerdì 30 gennaio 2009
Rabbia
mercoledì 28 gennaio 2009
Ricordi
I giorni della mia noia
si vestono di grazia
nell'affondare dei ricordi:
il ticchettio di un orologio,
la luna d'inverno
dentro la cornice
di una finestra
che si spegne,
minuti dolci e amari
che non ho vissuto, vivendo.
foto Silvia D'Ambrosio
Ferita
Sono un cultore della memoria. Ricordare perché è facile dimenticare, e nella dimenticanza il singolo e quindi un popolo possono commettere nuovamente errori atroci, imperdonabili perché già visti.
lunedì 26 gennaio 2009
Grazie, Silvia
Bene
foto Silvia D'Ambrosio
domenica 25 gennaio 2009
Brinziobianca
sabato 24 gennaio 2009
In medio virtus
venerdì 23 gennaio 2009
Da solo
carlo.zanzi@tele2.it
giovedì 22 gennaio 2009
Più luce
mercoledì 21 gennaio 2009
Un caffé con Pietro Macchione
Che direbbe don Giussani?
Poiché ho molti amici di Comunione e Liberazione, mi permetto di fare questa annotazione, che in un certo senso va a mio svantaggio, come docente alla Vidoletti. E del resto la Manfredini, scuola ciellina, non ha certo bisogno di pubblicità. Eppure devo notare con piacere, da prof. di educazione fisica, che ultimamente vedo aumentare la presenza degli alunni della Manfredini ai Giochi Sportivi Studenteschi. E con buoni, se non ottimi risultati. Nel fango di Malnate, ad esempio, c'erano e hanno sfiorato l'ammissione alle Regionali. Non so quale fosse la posizione di don Giussani in merito allo sport, ma credo ne sarebbe contento.
Un fango salutare
La bionda Valentina Cenacchi (maglia verde Vidoletti-La Prealpina) sta per concludere la sua fatica. Arriverà sesta nella categoria ragazze (prima media). Come si può notare, è parecchio infangata. Alla fine, io e il mio collega Piazza abbiamo deciso, valutando i pro e i contro, di far partecipare i ragazzi alla campestre, nonostante il terreno pesante. Tipico delle campestri. Crediamo che questo fango, a conti fatti, sia salutare.
Campionesse provinciali
lunedì 19 gennaio 2009
Ed ecco la foto
domenica 18 gennaio 2009
Meglio tardi che mai
sabato 17 gennaio 2009
Sorpresa Mazzoleni
Una vita ben riuscita
A volte mi intristisco, pensando che non ho sfruttato al meglio le mie capacità. E allora mi vengono alla mente persone che hanno saputo far fruttare i propri talenti assai più di me. Uno di questi, che ovviamente invidio, è Bill Gates. E non per i soldi, perché come ho già scritto, per me non sono i soldi che regalano la felicità. Bill, mio coetaneo, ha saputo sfruttare al meglio la sua intelligenza, realizzando prodotti utili a tutti, inventando posti di lavoro, facendosi protagonista di un progresso nel suo aspetto positivo. Ma soprattutto ammiro Bill Gates perché è un uomo generoso, che sa donare parte di ciò che ha. Si dirà: "Bella forza, con tutti i dollari che possiede!" No, non credo sia così semplice. Bisognerebbe fare una proporzione: quanto dà in beneficenza il grande Bill? Il 5% del suo capitale? il 10%? Non lo so, ma abbiamo mai fatto, noi, il calcolo di quanto offriamo, in proporzione al nostro reddito? Bill Gates: una vita ben riuscita, come ben riuscito è, a livello di montagna, il Cervino, qui ripreso dalla pista di fondo di Torgnon.
Torgnon
nella foto: baite innevate sulla pista da fondo controluce
giovedì 15 gennaio 2009
Percorso
Vidoletti olè
Nuova soddisfazione Vidoletti stamani sulla pista da fondo di Cunardo. Ci siamo qualificati per la fase regionale dei Giochi Sportivi Studenteschi, in programma il 3 marzo al Palù di Chiesa Valmalenco, sia coi i cadetti che con le cadette. A onor del vero, la concorrenza non era imbattibile, purtroppo sono in pochi gli alunni (e i docenti) che amano questo sport della contemplazione 'faticosa', dello stupore che richiede sudore, del silenzio e, per certi versi, della solitudine. Prime le cadette (battendo addirittura la favorita Cunardo), secondi i cadetti. Questa in foto è la partenza delle cadette. Vediamo il prof. Enrico Piazza, mio collega (di schiena, sulla sinistra) mentre cura sino all'ultimo gli sci delle nostre miniatlete. Il prof. Piazza: un gran competitivo. Suole ripetere: "Io sono un tipo tranquillo, ma quando mi mettono il pettorale..."
mercoledì 14 gennaio 2009
Scrittori

nella foto di Marco Zanzi, paesaggio invernale della vicina Elvezia
Dare la vita

nella foto di Marco Riganti, uno dei molti crocifissi della Val Gardena
giovedì 8 gennaio 2009
La morte in FDA
Cominciamo col dire che la foto che vedete nulla ha a che spartire con quanto scriverò, se non perché abbiamo una data di nascita e di morte. Nel bel libro 'Il Vangelo secondo De André' (vedi sotto) l'autore, dopo aver letto tutti i testi, segnala le tre parole più ricorrenti nelle 128 canzoni di Fabrizio: amore (165), morte (96), Dio (88). Come faccio a non provare empatia e simpatia per questo poeta, cantautore che ha fatto delle tematiche essenziali, ultime, esistenziali per eccellenza il piatto forte della sua arte?
Ciao, Fabrizio
Correva l'anno 1985
Oggi, qui in città, stiamo vivendo il tempo meno nobile della recente nevicata: piove, la neve si sta sciogliendo ma soprattutto si sta sporcando. L'incanto s'è perso.
Come per una bella donna, la neve, quando è bella, vuole pazienza. Bisogna ammirarla stando fermi. La bellezza è pretenziosa, capricciosa. Certi spettacoli costano.
mercoledì 7 gennaio 2009
Assenze
Tentazione
Bufera
Dalla sua nicchia sopra il rosone, in alto alla facciata della chiesa parrocchiale, il Santo Ambrogio guarda allibito (e anche un po' preoccupato) lo spettacolo di questa piccola bufera di neve. Una neve leggera e attaccaticcia, fredda e prepotente, che imbianca anche il ramo più esile, il filo più sottile. Una neve spettacolare, che ho la fortuna di poter gustare, poiché vado al lavoro a piedi. Ma non mi sfugge che questa coltre può essere anche molto fastidiosa. Ciò che va bene a uno può dar fastidio a un altro. Dipende.
martedì 6 gennaio 2009
Così è giusto
Se volete vedere il video commovente (vedi due post sotto) dovete andare su google e digitare: video youtube l'ultima lezione di Randy Pausch e così si apre il video
correzione
L'indirizzo di youtube sotto è sbagliato. Questo dovrebbe essere giusto:
http://it.youtube.com/watch?v=k-rEHMic2KY
http://it.youtube.com/watch?v=k-rEHMic2KY
Grande prof
ps la foto non c'entra nulla, sono solo due colombi con le zampe a mollo nella neve
Meglio i rimpianti
Si obietterà: ma come? Con la crisi in Medio Oriente, con la crisi economica, con tutti i problemi che ci sono, tu ti poni simili peregrine domande?
Avete ragione anche voi.
Non so che dirvi.
Auguri
Auguri alle mie lettrici...che non saranno tante, ma certissimamente (come direbbe don Pino) di ottima qualità.
A loro auguro di mantener il più a lungo possibile la candida freschezza della soffice neve di questa Epifania, manifestazione del Dio bambino ma anche della Bellezza che, come dice qualcuno, salverà il mondo.
in foto: neve a Villa Toeplitz
lunedì 5 gennaio 2009
Al Castello Visconteo

domenica 4 gennaio 2009
Zio Bruno

Il 4 gennaio 1978 moriva mio zio Bruno Ravasi, fratello di mia mamma Ines. Non avendo sue foto recenti, ecco una sua immagine giovanile. Essendo nato nel 1911, ed essendo lui il bimbo in piedi sulla sinistra, la foto sarà del 1916-17. Infatti mio nonno Battista è in tenuta militare, poi c'è mia nonna Angela, mia zia Ines (che morirà a vent'anni) e l'altro mio zio Mario. Manca mia madre, che nascerà nel 1928 e si chiamerà Ines, proprio perché nata per far dimenticare la morte della sorella.
Zio Bruno: un grande architetto, un artista, un intellettuale, un uomo geniale e sfortunato, esigentissimo con se stesso e con gli altri, amante della sua Varese, per la quale si è speso sino all'ultimo.
E poi era il mio padrino di battesimo. Io infatti mi chiamo Carlo Bruno Luigi (perché la madrina era Luisa Carimali, mia zia, moglie di Mario).
Se n'è andato, mio zio Bruno, in una fredda mattina di gennaio, probabilmente insoddisfatto di come gli era andata la vita. No, non è così che si deve morire. Già la morte è un'ingiustizia, che almeno si lasci la scena in pace con se stessi e con il mondo.
Il dolore
Parlavo stamani a Brinzio con il papà di una mia alunna. Si lamentava: "Mi fa male la coscia...a non allenarsi mai...ma io continuo lo stesso, magari passa." Spesso chi fa troppo sport, o chi ne fa troppo poco ed esagera, ha qualche dolore. Molti continuano 'sul dolore', come si suol dire. Non sono affatto d'accordo. Il dolore è un segnale d'allarme, dobbiamo piantarla lì, altrimenti peggioriamo la situazione. Dobbiamo rispettare il nostro corpo (dobbiamo rispettarci, perché noi siamo un corpo, non è che abbiamo un corpo), siamo noi che dobbiamo piegarci a lui, andargli dietro, dargli retta. Con la volontà facciamo solo guai. La forza di volontà non fa passare uno stiramento, un principio di artrosi al ginocchio, una lieve distorsione tibio-tarsica. Dobbiamo avere l'umiltà di fermarci, in attesa di tempi migliori.
Il senatore
sabato 3 gennaio 2009
L'avere al servizio dell'essere
L'avere è al servizio dell'essere, e la felicità rientra nella categoria dell'essere. E' più semplice avere soldi che essere felici. La felicità è più ricercata, più nobile, ben più raffinata dei soldi. Non mi sorprendo affatto di ciò che leggo su Varesenews, e cioè che Varese (statistica de Il Sole 24 Ore) guadagna posizioni in quanto a benessere, eppure i varesini hanno un indice di insoddisfazione fra i più alti d'Italia (92° posto su 103 Province). E non c'è neppure bisogno di scomodare Daniel Kahneman, premio Nobel per l'Economia, che sostiene: "C'è scarsa correlazione fra redditi e felicità."
La felicità è somma di equilibri; la felicità è consapevolezza e accettazione del limite; la felicità dipende da noi ma insieme ha bisogno delle felicità di coloro che ci stanno vicino. La felicità è rara, preziosa. Non è la norma. Per questo, quando arriva, dobbiamo gustarla sino all'ultima goccia.
In foto: riflessi sul laghetto di Brinzio
venerdì 2 gennaio 2009
Gli altri
giovedì 1 gennaio 2009
2009 con botto
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