lunedì 25 aprile 2011

Sopra, sotto, a destra, a sinistra

Pur non essendo venerdì santo, stamani, facendo sport, pensavo alla morte. E me la immaginavo come una inseguitrice poco gradita. Ai miei alunni, quando faccio i test di velocità, dico sempre di immaginare di essere inseguiti da un ladro o da un animale feroce o semplicemente da un cane rabbioso: così vanno più veloci. Il nostro continuo operare serve a distanziare la triste sorella. Chi si ferma è perduto. In realtà la morte mi pare stia dietro, davanti, sopra, sotto, a destra, a sinistra. Fa quello che vuole. E' sregolata. E il nostro affannarci ha un solo obiettivo: scantonare da quel pensiero.

3 commenti:

  1. Caro Carlo, è tanto vero quello che dici che è "evidente". E' quella ferita che ci portiamo dentro e a cui, con affanno, cerchiamo di sfuggire dimenticando e facendo finta che non esista. Ma è quella ferita che ci può portare alla verità, se abbiamo il coraggio e la forza di andare a fondo, con la la sicerità e l'onestà della ragione.
    Grazie.
    Angelo Spiteri

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  2. caro angelo, grazie per il tuo contributo a presto

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  3. dimenticavo..auguri per il tuo onomastico, ieri

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